UFO – NAZI
Sulla prima pagina de Il Giornale d’Italia del 24 marzo 1950 apparve un lungo articolo in cui l’ingegnere italiano Giuseppe Belluzzo (più volte ministro del governo Mussolini, non chè senatore e membro della Costituente del 1948), parlò espressamente degli UFO di Hitler e persino della sua personale partecipazione al programma del 1942 per lo sviluppo di velivoli di forma sferica: “In questo periodo si parla continuamente di dischi volanti. Io non credo che si tratti di origini extratterestri, poichè io stesso ne ho guidato uno. (…) La sua velocità era di oltre 3000 Km/h, in quanto non incontrava, nell’aria, alcuna resistenza”. Le sue clamorose dichiarazioni vennero poi riportate da tutti i più autorevoli quotidiani italiani, tra cui Il corriere della sera, Il messaggeero, La stampa, La nazione e La gazzetta del popolo.
Il prof. Marco Dolcetta, esperto degli aspetti meno noti del periodo nazista, ha pubblicato le sue ricerche sulle armi segrete di Hitler. il materiale da lui raccolto in proposito concorda perfettamente con quanto rivelato da Romersa e Belluzzo. Le sue indagini storiche si basano su documenti delle SS, testimonianze di ufficiali tedeschi, foto e persino cortometraggi dell’epoca sul decollo dei prototipi nazisti a forma di disco. Su di essi non sono state riscontrate falsificazioni, eppure non sono mai stati oggetto di discussione sui libri di storia, dai quali vengono sistematicamente censurati. Il porf. Dolcetta, che invece ritiene autentico il materiale esaminato sulla tecnologia segreta nazista. ha affermato quanto segue: “C’è più scienza nella fantascienza, il caso degli oggetti volanti non identificati diventa così un fenomeno terrestre e non di altri mondi, è la conseguenza della ricerca avanzatissima in campo fisico e areonautico del Terzo Reich … queste fotografie indicano senza dubbio che il mistero è o era reale”.
Il prof. Dolcetta quindi, in perfetto accordo con le testimonianze di Romersa, Belluzzo, Schriever e altri ritiene che i tedeschi riuscirono effettivamente a sviluppare velivoli discoidali con due tipi diversi di propulsori: uno a reazione (ideato probabilmente da Victor Schauberger) e l’altro a tecnologia “elettro-gravinazionale”, che per le sue prestazioni possiamo identificare con le macchine volanti descritte e disegnate da Nikola Tesla.
Ammettere quindi l’esistenza dei dischi volanti di fabbricazione terrestre significa anche confermare quanto dichiarato dallo “scienziato scomodo” scomparso nel 1943 (Tesla). In tal caso i libri di fisica andrebbero completamente riscritti e sarebbe la fine dell’era del petrolio fondata sul concetto di scarsità delle risorse. Il danno che subirebbe l’alta finanza internazionale che oggi controlla i c.d. monopoli energetici (corporation dell’energia atomica e dei carburanti fossili), l’industria degli armamenti e tutte le grandi multinazionali, sarebbe inaccettabile.
ECCO LA PUNTATA DEDICATA AGLI UFO NAZISTI
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