Evoluzione rettiliana: la griglia terrestre

Riprende la serie dedicata all’ “eVOLUZIONE RETTILIANA”, chiamata così non in sostegno della teoria dell’ ”  evoluzione darwiniana”, anzi personalmente sostengo la teoria di lamark,  ma quasta è una mia personale considerazione, per non parlare del fatto che esiste una vera e propria genetica controllata, da fattori esterni che affronteremo negli articoli e vari video del canale.

 

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Come vedi il video è stato rimosso da dailymotion e cancellato anche il mio canale, ma ecco il video suddiviso in  due parti:

griglia magnetica terrestre

Alcune delle caratteristiche significative delle principali intersezioni sulla griglia:

1-La Grande Piramide di Giza
3-Tyumen, USSR
4-Lago Baikal, USSR, con piante e animali unici
9-Baia di Hudson, polo nord magnetico al presente
11-Isole Britanniche del nord, Maes Howe, Ring of Brodgar, Callanish
12-Mohenjo Daro, cultura dell’Impero di Rama
13-Piramidi di Xian
14-Giappone del sud, “Triangolo del Dragone”, grande attività sismica
16-Hamakulia, grande attività vulcanica e sismica
17-Cibola
18-Bimini, enormi mura sottomarine, scoperte nel 1969, la data in cui, secondo Cayce, avremmo scoperto indizi su Atlantide
20-Rovine megalitiche Algerine
21-Megaliti a Axum, il centro Cristiano Copto in Etiopia
25-Bangkok e Ankor Wat
26-Sarawak, Borneo, sito di antiche strutture megalitiche
28-Isola di Pohnpei, Micronesia, con la città megalitica di Nan Madol
35- Lima, Perù, confine della Piana di Nazca, Pisco, le linee di Nazca
40-Gabon, Africa Occidentale, reattore atomico naturale in azione da 1.7 milioni di anni
41-Zimbabwe con le sue miniere e le sue strutture antiche
44-Il Sito di Test Atomico Maralinga, con rovine megalitiche
47-L’Isola di Pasqua con i suoi megaliti
62-Base tedesca sotterranea?

Pietre di callanish

Questo particolare cerchio di pietre si chiama Calanais, o Callanish, e si trova sull’ala nord-occidentale dell’isola di Lewis, che a sua volta si trova il più a nord e ad ovest che puoi andare nelle isole britanniche. Parte di una serie di isole ora chiamate Ebridi Esterne, le sue coste sono bagnate dalle onde selvagge dell’Atlantico che hanno viaggiato qui dalle calde rive dei Caraibi baciate dal sole. 

quest’isola era un tempo il cuore di un grande regno marino, e prima che vichinghi e gaeli ne percorressero i sentieri era famosa fino all’estremo sud e est della moderna Siria. I fonechi, gli antichi greci ei cartaginesi raccontavano tutti storie della terra al di là del vento del nord, dove nacquero gli dei. 

 

Dissero che tra i templi di pietra rotondi gli dei camminavano ancora sulla terra quando la luna e le stelle si allineavano. Forse questi racconti ci danno qualche indizio su ciò che pensavano i nostri antichi antenati mentre costruivano questi monumenti. Si pensa che questo su un’isola scozzese apparentemente remota sia anteriore a Stonehenge di almeno 500 anni, e la sua ambientazione e l’atmosfera sono molto più impressionanti. 

questo particolare sito archeologico è già stato discusso nella prima puntata della serie dedicata a D.J. Trump. Interessante è notare come questo sito archologio sia legato alla sua discendenza.

 Il nome gaelico moderno di Calanais era originariamente Callernish e anche prima Classerniss, ed è uno dei cerchi di pietre più completi d’Europa. I racconti e i miti che girano intorno al cerchio assumono molte forme, e nel XVII secolo gli isolani locali conoscevano le pietre come abete bhreige, o falsi uomini, e si dice che le pietre fossero uomini incantati da uno stregone. In effetti sembrano raggrupparsi insieme come se fossero persone che condividono segreti, e ognuno ha il proprio volto e il proprio carattere. Altri racconti provenienti da tutte le isole parlano di pietre erette come pentole per i calderoni dei Giganti di montagna, i Feiniani, che hanno governato qui prima degli uomini, mentre altri dicono che le pietre stesse sono giganti pietrificati che hanno rifiutato la conversione al cristianesimo. 

 

Gli antichi greci chiamavano l’isola Iperborea, e ha affermato che era il luogo di nascita della madre di Apollo Leto. La divinità celtica più locale Mac nOg, (un Apollo del nord), era il figlio di Bu-vinda la mucca bianca, e un racconto locale parla di una mucca bianca di lingua gaelica che emerge dal mare durante un periodo di carestia. Ha dato un secchio di latte a chiunque andasse a trovarla al circolo di pietre. La leggenda locale afferma che al solstizio d’estate The Shining One scende ancora e cammina lungo il viale di pietra all’alba al canto di un cuculo, benedicendo tutti coloro che assistono a questo.

 

 

approfondimento: cos'è iperborea

Iperborea (pronuncia /iperˈbɔrea/) è una terra leggendaria, patria dell’anch’esso mitico popolo degli Iperborei. Nei miti della religione greca e nelle dottrine dei loro storici (tra cui Erodoto), gli Iperborei (Ὑπερβόρεoι o Ὑπερβόρειoι, “coloro [che vivono] oltre βορέας”) erano un popolo che viveva in una terra lontanissima situata a nord della Grecia.

Identificazioni

Alcune persone hanno voluto identificare la terra degli Iperborei con la stessa Atlantide, in tempi antichissimi sarebbe stata sommersa (più di 11.000 anni fa), estesa dalle coste occidentali dell’Irlanda alla Groenlandia, comprendendo interamente l’Islanda.

 

Proprio come lo storico e filosofo Platone (428-347 a.C.) aveva riportato nel “Timeo” e nel “Crizia”, alcuni famosi dialoghi avvenuti tra il legislatore ellenico Solone e un anziano sacerdote egizio della casta sacerdotale di Sais riguardo all’esistenza della leggendaria isola poi sommersa di Atlantide, lo storico antico Erodoto (490-424 a.C.) riportò un’antica leggenda che narrava di una terra perduta chiamata “Iperborea” che sarebbe sorta ai confini del mondo, nelle lontane terre del Polo Nord.

Nella mitologia greca gli iperborei sono citati come coloro che vissero “al di là del vento del nord”.

I greci pensavano che Borea, il “dio del vento del Nord” appunto, risiedesse in Tracia, e quindi “Iperborea” indica una regione che si trovava molto più a nord della Tracia (l’attuale zona europea dello stretto del Bosforo che si trova tra la penisola balcanica e la Turchia).

 

Erodoto riporta nel libro IV (33-35) delle sue “Storie” dell’esistenza di uno stretto legame religioso tra il culto del dio Apollo portato avanti dagli antichi abitanti della città di Delo e quello fatto dagli Iperborei.

Una cartina europea che mostra la diffusione spaziale delle caratteristiche genetiche dei capelli biondi e degli occhi azzurro-chiari; sarebbe un indicatore indiretto della modalità di migrazione della popolazione della mitica “Iperborea” nella sua discesa verso le terre del Sud

Insieme a Thule, Iperborea è stata una delle terre perdute citate più volte anticamente da greci e romani, dove Plinio, Pindaro e Erodoto, così come Virgilio e Cicerone, riferirono che la gente vi viveva fino all’età di mille anni godendosi la vita in perenne contatto con la natura e con l’ambiente circostante.
Ecateo di Abdera raccolse in fascicoli tutte le antiche cronache riguardo agli Iperborei, e pubblicò un lungo trattato su di loro nel 4° secolo a.C.. Purtroppo questo non è arrivato ai nostri giorni, ma fortunatamente ne parlò Diodoro Siculo nella sua “Biblioteca Storica”, libro II, 47:

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